sociedades-capitalIl governo spagnolo ha approvato una legge che introduce importanti cambiamenti in materia di diritto societario, con particolare riferimento all’Assemblea dei Soci, ai diritti degli azionisti, al Consiglio di Amministrazione e al regime di retribuzione degli amministratori.

Indichiamo qui di seguito le principali modifiche introdotte:

  • Obbligo di diligenza e lealtà dell’organo di amministrazione ed estensione del regime di responsabilità.

Si specificano maggiormente quali sono gli obblighi di diligenza e lealtà e quali procedimenti vanno seguiti in caso di conflitto d’interesse.

Allo stesso modo si inasprisce il regime di responsabilità degli amministratori che si estende anche agli amministratori di fatto, considerando tale figura come la persona che in concreto svolge senza titolo, con un titolo nullo o scaduto, o con un altro titolo, le funzioni proprie dell’amministratore (ad esempio le persone sotte le cui istruzioni operano gli amministratori della società). Ciò può implicare che un procuratore generale o un dirigente, che non facciano parte dell’organo di amministrazione, possano essere soggetti al regime di responsabilità degli amministratori.

  • Si introducono nuovi poteri indelegabili del consiglio di amministrazione e, di conseguenza si prevede una maggior implicazione degli amministratori della società.

Prima della riforma, era possibile delegare in uno o vari Consiglieri Delegati, tutte le facoltà del proprio Consiglio, eccetto la presentazione del progetto di bilancio e la responsabilità della gestione sociale. Con questa riforma, si stabilisce che determinate materie, per la loro importanza, devono essere sottomesse necessariamente all’approvazione del Consiglio come organo collegiale. Tra queste, ad esempio: la determinazione delle politiche e strategie generali dell’azienda, la nomina e la revoca dei dirigenti che dipendono dal Consiglio o di alcuni dei suoi membri, le condizioni principali dei contratti e delle retribuzioni.

Di conseguenza, si pretende dal Consiglio un maggior impegno nelle decisioni più importanti relative la gestione aziendale.

  • Si prevede l’obbligo del consiglio di amministrazione di riunirsi almeno quattro volte l’anno (con carattere trimestrale).

In linea con quanto sopra indicato, si modifica il numero di sessioni annuali obbligatorie del Consiglio, che con la riforma diventano quattro, una per trimestre, a differenza di quanto previsto dalla normativa precedente, in cui era sufficiente un’unica sessione per la presentazione del bilancio.

  • Si stabilisce l’obbligo di far risultare in un contratto approvato dal Consiglio di Amministrazione, il rapporto tra la società e l’amministratore delegato o con un consigliere con funzioni esecutive.

Si stabilisce l’obbligo di formalizzare un contratto tra la società e l’amministratore delegato o il consigliere con funzioni esecutive (anche nel caso in cui non sia amministratore delegato) che regoli l’aspetto retributivo, includendo, ad esempio, l’indennità per la cessazione di rapporto. Questo contratto dovrà essere approvato dal Consiglio di Amministrazione con la maggioranza di due terzi e allegato al verbale del Consiglio. Inoltre, il consigliere in questione dovrà astenersi dal votare, oltre che dall’assistere alla relativa sessione. Allo stesso modo, si stabilisce l’impossibilità di percepire retribuzioni non indicate nel suddetto contratto.

  • Retribuzione dell’organo di amministrazione.

La riforma introduce novità sostanziali in materia di retribuzione dell’organo di amministrazione. Per tanto la remunerazione si adegua alle pratiche del mercato e dà una maggiore trasparenza.

In ogni caso, si mantiene la presunzione relativa alla gratuità della carica di amministratore salvo che lo statuto stabilisca il contrario.

Per quanto riguarda il procedimento per la determinazione della remunerazione, si chiariscono gli aspetti da formalizzare nello statuto, stabilendo che l’assemblea generale dovrà approvare l’importo massimo di remunerazione annuale del totale degli amministratori, spettando agli stessi amministratori la distribuzione del suddetto importo massimo, in base alle funzioni ed alle responsabilità assegnate ad ogni consigliere.

  • Competenze dell’assemblea generale e intervento in materia di gestione.

Nonostante questa circolare consideri le principali novità riguardanti l’organo di amministrazione, è necessario evidenziare l’introduzione di una nuova competenza a favore dell’assemblea generale, che consiste nell’approvazione nell’acquisizione, vendita o conferimento a un’altra società di beni essenziali. La legge considera beni essenziali, quei beni il cui superi il 25% del valore dell’attivo risultante dall’ultimo bilancio approvato.

Allo stesso modo si estende a tutte le società di capitali, la facoltà d’intervento dell’assemblea generale in materia di gestione; tema che fino a poco tempo fa era riservato solo ai casi di società a responsabilità limitata.

Di conseguenza, la riforma approvata comporta la necessità di analizzare ed eventualmente modificare lo Statuto della società, oltre che adattare alla nuova legge il funzionamento dell’organo di amministrazione. 

Nonostante la legge sia entrata in vigore lo scorso 24 Dicembre 2014, si concede un periodo transitorio fino alla prima assemblea generale celebrata a partire dal 1º gennaio 2015 per permettere la realizzazione dei cambi di organizzazione o dello statuto necessari.

Ciò detto, è  opportuno che i soci e amministratori siano costantemente assisititi al fine, non solo di gestire adeguatamente l’azienda, ma anche di evitare i rischi che possano sorgere a seguito della corretta conoscenza delle funzioni e obblighi di legge.